venerdì 14 dicembre 2012

21/12/2012

Ci stiamo avvicinando inesorabilmente alla fantomatica data, ma chi ci crede davvero alla profezia Maya?







Ovviamente nessuno, ma quello che qui mi interessa è capire il perché questa profezia sia diventato un vero e proprio fenomeno mediatico e sociale.
Già possiamo immaginare i buontemponi che a mezzanotte del 21 diranno: "Non è successo niente, alla faccia dei Maya! Che stupido chi ci credeva...", e altre odiose ovvietà. Ma non è nemmeno questo il punto. Io vi dirò che c'è gente che ha sperato nella fine del mondo, nella distruzione dell'umanità e nel caos, perché l'uomo ha anche questi desideri autodistruttivi, che lo si voglia ammettere o no.
Quindi io non mi stupirò affatto se qualcuno, all'alba del 22 Dicembre, ci scherzerà su e con una risata amara tornerà alla monotona routine della propria vita.
E allora evviva il caos! Evviva i Maya! Evviva la distruzione!
Ma vi immaginate che fortuna assistere a un simile spettacolo? Proprio noi?
Tutta questa volontà di caos e distruzione rischia però di farci perdere l'essenza dell'evento in sé: una congiunzione planetaria unica che darà inizio a una nuova Era dell'umanità.
Vista così la profezia assume un significato di rinnovamento, di opportunità e di novità tanto per il genere umano, quanto per il singolo uomo.

Concludo citando Stanisław Jerzy Lec: "Non aspettatevi troppo dalla fine del mondo."


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1 commento:

Unknown ha detto...

molto suggestivo